Dott.ssa Sarah di Lauro
Biologa nutrizionista
Studio a Salerno
E-mail: s.dilauro@hotmail.it


Terapie alimentari personalizzate per soggetti sani, patologici, donne in gravidanza e sportivi.

lunedì 24 marzo 2014

L'importanza della vitamina C




Quante volte in presenza di un raffreddore ci è stato detto di prendere delle spremute di arancia? Quante volte è stata nominata la vitamina C come miracolosa e inestimabile fonte di prevenzione contro i malanni di stagione? Ma perchè ha questo potere così grande e com'è consigliabile consumarla? Vediamolo insieme. 
 
E' risaputo ormai il ruolo benefico della Vitamina C o acido ascorbico, che deve il suo nome alla capacità di curare lo scorbuto, una malattia che in passato colpiva i marinai che per tempi lunghi non riuscivano ad assumere vegetali freschi.


E' necessario inoltre, assumere la vitamina C con l'alimentazione, perchè il nostro organismo non è in grado di sintetizzarla e dopo l'assunzione, essa viene accumulata soprattutto a livello del fegato e delle ghiandole surrenali.
Le funzioni positive di questa vitamina sono molteplici e tra i più importanti ci sono:
- Facilitare l'assorbimento di ferro
         - Stimolare le difese immunitarie
- Intervenire nella produzione di collagene, che costituisce la struttura di muscoli, ossa, e tessuti o nella sintesi di alcuni importanti ormoni
- Essa ha anche un potente effetto antiossidante e può proteggere la pelle dai danni dei raggi ultravioletti
Le principali fonti in natura sono:


in primis peperoncino e peperoni con oltre 200 mg/100 g e dopo cavoletti di Bruxels, rucola, fragole, agrumi, patate
Appare evidente come le arance NON siano gli alimenti contenenti la maggiore quantità di vitamina C. 
In genere è consigliata un'assunzione che varia da un minimo di 45 - 60 milligrammi (più o meno la dose contenuta in un Kiwi di media dimensione) mentre per poter apprezzare i suoi effetti antiossidanti dobbiamo salire ad almeno 200 mg/al giorno (l'equivalente di circa 3 arance).
Viste le sue molteplici qualità, spesso di ricorre anche all'uso di integratori.
Secondo la medicina ufficiale, il limite massimo di assunzione giornaliera, senza alcun rischio di effetti avversi nella maggior parte dei soggetti sani, è di 2000 mg. Nonostante però i suoi benefici , recenti studi hanno dimostrato come un abuso di vitamina C predisponga all'insorgenza di calcoli renali, o altri effetti collaterali che comprendono cefalea, rossore in viso e disordini gastrointestinali.
In definitiva, per una corretta e salutare alimentazione, per poter beneficiare dei suoi indubbi effetti positivi, è necessaria l'assunzione quotidiana di vitamina C mentre l'integrazione è alquanto inutile seppur non pericolosa, a patto che non si esageri e rispettino i dosaggi consigliati.

domenica 9 marzo 2014

Effetto yo-yo e diete fai da te

A tutti è capitato nella vita di dire: "Da domani sono a dieta" cominciando, in modo autonomo, ad auto-infliggersi privazioni e sofferenze alimentari degne del peggiore masochismo. Tutto poi, di lì a poco, abbiamo gongolato per il repentino dimagrimento ottenuto, e la prima cosa che abbiamo fatto è stata di ricominciare a mangiare, prendendo tutti i chili persi e spesso mettendone altri. Siamo quindi finiti nella spirale dell' "effetto yo-yo". 



Ma cosa succede in questi casi? Inizialmente la nostra motivazione è molto alta e questa porta ad eliminare arbitrariamente buona parte degli alimenti quotidiani, convinti che una drastica riduzione delle calorie sia l'unica condizione necessaria per dimagrire.
La motivazione iniziale però quando è solo dettata da una insoddisfazione latente, viene subito persa a causa del fatto che la dieta, intesa come restrizione a lungo termine, non può essere a lungo supportata (e sopportata) soprattutto quando ci si priva non solo degli alimenti considerati "nocivi" come dolci e fritture ma, soprattutto, di alimenti che sono assolutamente necessari per il corretto funzionamento metabolico, basti pensare che la prima cosa che si tende ad eliminare sono i carboidrati complessi come pane e pasta, magari sostituendoli con eccessive quantità di frutta.
Una “dieta” intesa come intensa restrizione calorica, se attuata in modo sbilanciato ed eccessivo, può comportare una serie di effetti collaterali:
- il primo è che sottoponiamo il nostro corpo ad uno stress che crea carenze nutrizionali anche gravi che possono portare a: mancanza di concentrazione, mancamenti, depressione e disfunzioni più o meno gravi;
- il secondo è che l'organismo si abitua ad un introito calorico molto basso per cui il dimagrimento ad un certo punto si rallenta fino ad arrestarsi del tutto, dando il cosiddetto (e famigerato) blocco metabolico, e inoltre nel momento in cui la motivazione viene meno perchè ci si vede più vicini al proprio peso forma, automaticamente si ricomincia a mangiare, spesso nel modo sbagliato e si rimettono facilmente tutti i chili persi, a volte anche in quantità maggiore innescando il sopracitato “effetto yo yo”.


Che fare dunque, all'atto pratico, per salvaguardare linea e salute? Una strategia vincente può essere quella di controllare periodicamente il proprio peso, rendendosi conto per tempo di eventuali aumenti e, nel caso, limitare gli eccessi, aspettando di essere ritornati al peso precedente prima di concedersi degli altri “sgarri". 
Fondamentale è non eliminare alcun alimento dalla nostra dieta, perchè tutti hanno un loro ruolo e perchè l' effetto punitivo della mancanza ricade in modo forte e deleterio sull'aspetto psicologico. 
Importante è, quindi, crearsi (magari grazie all'aiuto di un professionista) una coscienza alimentare in cui si impara a conoscere ciò che mangiamo e ciò di cui abbiamo bisogno, imparando a sentire le esigenze del nostro corpo ed assecondarle.